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 domenica 22 marzo 2020, ore 19:00  | 
          
Rieccomi 
ancora una volta di domenica, ultimo giorno di un'altra settimana campale (causa 
covid). L'epidemia in Italia si 
aggrava 
giorno dopo giorno, specie 
nelle province di Brescia, Bergamo e buona parte della Lombardia. L'Oms 
ha dichiarato che la malattia da coronavirus [COVID-19, 
COronaVIrus Disease 19] è 
 pandemica. Per definizione, viene dichiarata 
tale una una malattia contagiosa che si diffonde in almeno due continenti. 
Secondo questa
scala di valutazione, la pandemia da virus
SARS-CoV-2 [Severe Acute Respiratory Syndrome CoronaVirus 2] va 
considerata di 
categoria 5. Tale 
"soglia" è fissata per un 
tasso di letalità 
maggiore/uguale a 2,0%. Gli ospedali nelle ‘zone rosse’ vedono quasi 
esauriti i posti in terapia intensiva. Nell'altre 
regioni, a parte Emilia e Marche (con centinaia di casi), la situazione è per 
così dire "meno 
peggiore". In Toscana si è osservato un'impennata per colpa dell'orda di lumbard  che invasero la Versilia nel weekend del 7-8. Costoro, impauriti 
dall'imminente chiusura della Lombardia, se ne erano andati nelle loro case a Forte 
dei Marmi... L'esecutivo ha seguito ‘Confindastria’ che voleva 
le fabbriche aperte quant'è vero Iddio; ma poi verso le 23:30 di sabato, ‘Giuseppi’ è andato in onda 
su tutti i canali — pure social — per annunciare 
 
un'altra stretta: 
resteranno aperti farmacie, parafarmacie, alimentari, 
supermercati e altre attività essenziali. L'elenco è
qui consultabile. Il premier, nella sua 
immensa lungimiranza, ha deciso che edicole e 
tabaccai possono rimanere aperti; 
quindi ognuno 
sarà autorizzato ad uscire per prendere il giornale, o coltivare il vizio del 
fumo alé! Invece l'attività fisica sarà ridotta, 
rigorosamente vicino casa. Un'altra "grida" vieta di spostarsi dal proprio 
comune senza i famosi motivi (spesa, salute propria e dei famigliari, lavoro 
nei cosiddetti servizi essenziali). L'idee di chi ci governa sono varie, ma molto molto 
confuse. La 
questione delle mascherine ne è un esempio: solo ieri il Viminale 
avrebbe chiarito che la popolazione deve usare detti dpi, ma senza valvola. 
Questo perchè viene filtrata solo l'aria ispirata, ma non quella espirata; se 
una persona fosse infetta, contagerebbe a sfare. Cliccando 
qui vedrete uno schema con i tipi di mascherine 
e chi deve utilizzarle. 
Le mascherine, specie quelle più sofisticate (FFP2/FFP3), andrebbero lasciate al 
personale sanitario oppure chi è "a 
rischio" (come immunodepressi o 
malati cronici) dovrebbe proteggersi. Il 
tampone viene fatto solo a chi presenta sintomi come febbre, tosse secca, 
affanno, ecc. I tempi spesso sono lunghi come se si dovesse analizzare il dna... Ricordo che soglia d'allarme 
per la temperatura corporea  è 
37,5 gradi. Questa infezione 
sembra avere nel nostro paese un tasso di letalità molto più 
alto di quello registrato nell'Hubei, dove si trova Wuhan. Proprio in Cina da giorni non si registrano contagi; 
purtroppo non si può dire altrettanto per l'Italia in testa alla "classifica di contagi & 
morti"; seguono: Spagna, Iran, Sud Corea e Stati Uniti (dove ‘Donaldo’ 
aveva minimizzato come solo lui sa fare). A proposito di gentaglia, la 
professofessa
M. R. G. è stata diffidata per certe sue 
dichiarazioni; una su tutte: l'influenza più letale del coronavirus! 
Voglio 
altresì ricordare che il Fq ha concesso varie 
interviste a questa
sciamannata; quindi con me Travaglio & 
company hanno chiuso. Come ormai accade da qualche tempo, indico dei 
link sul 
covid: 
	
	
pagina worldometers.info 
(tasso di letalità, 
distribuzione per età); 
‘LIVE 
coronavirus’;
pagina lab24-ilSole24ore 
(con rappresentazione a cerchi dei casi fuori dalla Cina). 
Come al solito, ecco le 
"rubriche di chiusura": 
dom.
15 marzo,
lun.
16, 
mar. 17, 
mer. 18, 
gio. 19, 
ven. 20, 
sab. 21; 
 
rassegna di  
foto atlantiche
(mercoledì 
11-giovedì 19). 
Di quest'ultime ne ho scelte cinque: 
 
I◊spiaggia 
senza bagnanti a Miami, nello ‘stato del sole’ per eccellenza. 
II◊bagnante 
che non vuole lasciare la spiaggia brasiliana di Icarai nonostante una pattuglia 
della 
Guarda Municipal. 
III◊famiglia 
italiana che sul balcone della loro casa di Roma espongono lo striscione 
‘ANDRÁ 
TUTTO BENE’. 
Babbo, mamma e figlio sono
bardati con la mascherina; 
il capofamiglia è di fede giallorosso visto che ha in mano una bandiera con i 
colori della ‘Magica’. 
 
IV◊studenti, 
due effe ed un emme, 
dell'Università di 
Washington che fanno incetta di cibo in scatola 
come se non ci fosse un domani... È accaduto a
Krasnojarsk, 
Siberia centromeridionale per la 
Maslenitsa 
che segna la fine dell'inverno e l'inizio della quaresima prima della Pasqua 
ortodossa. 
V◊le
cascate dell'Iguazú, maestose e ovviamente 
senza persone che l'ammirano. 
Direi che è tutto; ci 
si becca fra una settimana, sabato o domenica; se credete, pregate e preghiamo, 
mercoledì 25 (che a nove mesi dal Natale, sarebbe l'Annunciazione) 
e
venerdì 27 quando il Papa terrà una benedizione Urbi et 
Orbi.
"P.S." La matematica non è un'opinione, nelle epidemie/pandemie ancora meno; tasso di letalità & R₀ sono parametri fondamentali per definire un'ondata influenzale. L'ultima che fece migliaia di morti nel Belpaese fu la cosiddetta influenza spaziale nel 1969-1970. Si stima che infettò 13 milioni di persone e ne uccise 5000; la sua mortalità fu poco superiore a quella dell'influenza stagionale. Ben più severa fu l'Asiatica che nel 1957-1958 colpì un italiano su due, l'85% tra i 6 e 14 anni [leggi]. La conta dei morti fu molto maggiore: circa 30mia in Italia, dai 2 ai 4 milioni nel mondo. Il tasso di letalità fu stimato essere 0,1-0,2%; il vaccino servì ad estinguerla entro il 1960. Il Novecento si era aperto con la più grave pandemia dell'umanità: la febbre/influenza spagnola. In tre ondate infettò un terzo dell'umanità. Quindi si parla di 500-600 milioni; i decessi furono stimati in almeno 20, ma più probabilmente 50; altre stime arrivano a quantificarne 100! La mortalità fu estremamente variabile: 0,7% in Giappone, 44% in Cameron, più della metà in Brasile, 5% della popolazione indiana, 40% in Alaska, 9% nel Sudafrica. I 2/3 dei decessi avvennero negli ultimi tre mesi del 1918; chissà perchè sembrò accanirsi sui giovani-adulti fra i 20 e 40 anni e le donne incinte. Delle persone malate, solo l'8% era ultra sessantacinquenne; probabilmente avevano acquisito una certa immunità dall'influenza del 1889-1990. Solitamente la curva della mortalità per una pandemia è a "U", invece la spagnola fu a "W" [vedi grafico dove si vede il picco di mortalità fra i 20 e 40 anni]. Colpì in tre ondate: la prima dava la cosiddetta ‘febbre dei tre giorni’ (mortale nello 0,1% dei casi), la seconda invece fu micidiale tanto da essere soprannominata ‘morte’ (per il colore del viso che finiva per diventare nero). L'ultima ondata seguì nell'inverno-primavere 1919 per esaurirsi nel 1920. Volendo fare dei raffronti con la CoVid-19, la spagnola era meno peggio: due giorni d'incubazione, pochi asintomatici, R₀ 1,8 [contro i 2,5-3 del ‘nuovo coronavirus‘]. Allora ci fu censura tanto che solo un paese neutrale come la Spagna ne parlò. Ho scritto questo lunghissimo preambolo, perchè oggi c'è disinformazione nel conteggio dei casi. Infatti nella conferenza stampa delle 18 da parte di Borrelli si replica un errore, forse voluto: fra i cosiddetti "nuovi infetti" viene conteggiato solo chi nelle precedenti 24 ore si è ammalato. Cosa dirà quando il numero dei guariti, e dei morti, supererà quello dei positivi? Su questa sezione del portale worldometers.info potete notare che l'incremento dei casi totali per l'Italia è molto maggiore di quelli comunicati dalla Protezione Civile. La spiegazione di questa discrasia è dovuta al fatto che quel portale conteggia i casi secondo le linee guida dell'Oms. Mi meraviglio di Borrelli, dottore commercialista, che dà letteralmente i numeri; quel valore — da lui lugubremente riferito ogni sera — è l'incremento dei cosiddetti casi attivi; cioè le persone in cui si è sviluppata l'infezione.