LE ULTIME PAROLE FAMOSE {2010}

GENNAIO

« Non ci sarà la guerra. »

 Thomas Woodrow Wilson (1856-1924)

04.01.1917 28° Presidente Usa

La Prima guerra mondiale era "ufficialmente" iniziata il 4 Agosto 1914. Guglielmo II, imperatore di Germania e re di Prussia, il 1° Febbraio 1917 ordinò la guerra sottomarina indiscriminata: da allora ogni nave diretta ai porti dell'Intesa sarebbe stata considerata un <<bersaglio legittimo>>. Il 3 Febbraio il presidente Wilson annunciò al Congresso che avrebbe rotto le relazioni diplomatiche con la Germania. L'intercettazione da parte degli inglesi del telegramma Zimmermann, che fu inoltrato al governo federale tramite canali diplomatici, contribuì ad accelerare i tempi. Il 4 Aprile a Washington il Senato approvò l'entrata in guerra degli Stati Uniti con 82 voti a favore contro 6; due giorni dopo anche la Camera dei deputati fece lo stesso con 373 voti contro 50; così il 6 Aprile finiva la neutralità degli Usa. Il 9 Novembre 1918 con la Rivoluzione tedesca il Kaiser abdicò ed esiliò nei Paesi Bassi. Alle 05:10 locali dell'11 Novembre a Compiègne (Francia) la delegazione tedesca firmò l'armistizio con l'Intesa. Il cessate il fuoco scattò soltanto alle 11 della stessa mattina. Per la sua opera nelle trattative di pace, nel 1919 a Wilson fu assegnato il premio Nobel per la pace; il 25 Settembre fu colpito da un leggero ictus, che non venne reso noto. Il 2 Ottobre ne subì uno molto più grave che lo lasciò paralizzato sul lato sinistro e cieco allo stesso occhio. La sua seconda moglie, Edith Bolling Galt Wilson, non volle che il paese sapesse e così si "sostituì" al presidente: gli fece da segretaria, delegava gli altri membri del governo (fra cui il vicepresidente Thomas Riley Marshall), decideva gli affari di stato e lo aiutava a firmare i documenti ufficiali guidandogli la mano. Questo suo "governo" – con il consenso tacito del Gabinetto e la complicità dei medici – continuò fino al termine naturale del mandato, il 4 Aprile 1921. Naturalmente si ritirò a vita privata e si spense il 3 Febbraio 1924 all'età di 67 anni. Solo nel 1967 fu approvato il Venticinquesimo emendamento |testo| che permette al vicepresidente di sostituirsi al presidente nel caso di sua inabilità o dimissioni. L'ex Kaiser fu accusato di crimini di guerra; ma la regina d'Olanda negò più volte l'estradizione. Guglielmo II morì nella tenuta di Doorn il 4 Giugno 1941.

FEBBRAIO

« Esiste una cospirazione mondiale contro la Germania di cui fanno parte i bolscevichi,

appoggiati da Wilson, l'Internazionale ebraica e la loggia massonica del Grande Oriente. »

GUGLIELMO II (1859-1941)

13.02.1918 imperatore di Germania e re di Prussia

MARZO

« La battaglia è vinta, e gli inglesi sono stati annientati. »

GUGLIELMO II (1859-1941)

23.03.1918 imperatore di Germania e re di Prussia

Nelle prime ore del 21 Marzo 1918 l'esercito tedesco sferrò l'attacco sul fronte occidentale per scacciare gli inglesi dalla Somme, i francesi dall'Aisne e minacciare nuovamente Parigi come era successo nel Settembre 1914 (prima battaglia della Marna). Vennero così sferrate cinque attacchi, le cosiddette "offensive di primavera", che però non riuscirono nell'intento; il massimo avanzamento dei tedeschi si ebbe il 4 Giugno quando arrivarono a Vaux nella località di Bosco Belleau ad una settantina di km da Parigi. Fino al 26 Giugno si combatte un'aspra battaglia che finì a favore dell'Intesa anche grazie all'intervento di truppe statunitensi. La Seconda battaglia della Marna fu l'ultima importante offensiva dell'esercito tedesco sul fronte occidentale; iniziò il 15 Luglio con il doppio obiettivo di aggirare Verdun e Reims attraverso le valli dell'Aisne e della Marna, si arrestò il 6 Agosto nella zona di Morlancourt sulla Somme. Ma dall'8 Agosto gli Alleati contrattaccarono ("offensiva dei cento giorni") e non si fermarono più per poi imporre l'armistizio alla Germania l'11 Novembre 1918. Due giorni prima il Kaiser per l'incombente Rivoluzione tedesca abdicò ed esiliò nei Paesi Bassi. L'ex imperatore fu accusato di crimini di guerra, ma la regina d'Olanda negò più volte l'estradizione; Guglielmo II morì nella tenuta di Doorn il 4 Giugno 1941.

APRILE

Ricacciare in mare gli invasori

ordine inviato alle truppe in difesa della penisola di Gallipoli

 Ismail Enver (1881-1922)

30.04.1915 ministro della Guerra ottomano

La campagna dei Dardanelli ebbe inizio il 19 Febbraio 1915 con il bombardamento di dodici corazzate verso postazioni fortificate turche. Non potendo "forzare" lo stretto con la sola forza navale fu deciso anche lo sbarco di truppe. Nella notte fra il 24 e il 25 Aprile circa ventimila soldati australiani e neozelandesi dell'ANZAC sbarcarono ad Ariburnu. Ma fu un errore: il punto prestabilito era a Gaba Tebe, da dove avrebbero potuto avanzare su un terreno quasi pianeggiante fino ad arrivare al collo dell'istmo. Così le truppe turche guidate da Mustafa Kemāl andarono al contrattacco ed inflissero pesante perdite. Gli "invasori" dovettero ripiegare su una testa di ponte ¦mappa¦. Il 26 mattina le truppe inglesi e irlandesi sbarcarono con 30mila uomini su cinque spiagge (S, V, W, X e Y) intorno Capo Hellas; le maggiori resistenze ci furono sulle spiagge V e W, mentre le altre altre erano praticamente indifese. Nonostante che alcuni prigionieri caduti in mano inglese avessero confermato che in tutta la zona di capo Hellas – compreso il villaggio di Kritia e l'alture di Aci Baba – ci fossero al massimo mille soldati, non furono creduti. Così gli ufficiali ordinarono ai soldati di costruire le trincee invece di penetrare all'interno senza incontrare alcuna resistenza. Il 27 i rinforzi turchi si attestarono a Aci Baba, una collina sulla sponda opposta a Capo Hellas. Il 28 un'armata di 14mila uomini penetrò all'interno per oltre 3 km, fino quasi a raggiungere Aci Baba; ma quelle alture di importanza strategica rimasero in mano turca nonostante i ripetuti attacchi. Un contingente anglo-francese di 25mila uomini, appoggiato da 106 cannoni pesanti, il 6 Maggio fece un secondo tentativo di conquistare il pianoro sovrastante l'altura di Aci Baba. Ma non riuscì nell'intento: anzi a Kritia fra morti e feriti persero metà degli effettivi. Il 4 Giugno oltre 30mila soldati inglesi e francesi partirono all'attacco per la terza volta verso Aci Baba; i turchi avevano costruito finte trincee che furono subito bombardate, ma alle spalle di queste c'era la vera linea ancora intatta e presidiata in forze. Nonostante forte perdite gli Alleati riuscirono ad espugnare la linea difensiva catturando anche sei mitragliatrici. Però su di loro si abbatté un doppio fuoco: sia dell'artiglieria turca che di quella alleata (la quale involontariamente sparava su suoi uomini). Questi dovettero abbandonare le posizioni appena conquistate e ripiegare sotto una pioggia di proiettili; la maggior parte degli ufficiali cadde in battaglia. Pur conquistando 250-500 metri di trincee turche, su un fronte ampio di un chilometro e mezzo, Aci Baba rimase in mano al "nemico". La battaglia per il villaggio di Kritia terminò il 6 Giugno con il contrattacco turco; il numero dei caduti fu impressionante: 4500 inglesi, 2000 francesi e 9000 turchi. Le navi-ospedale che portavano i feriti verso l'Egitto si arrestavano in rada per seppellire in mare chi non era sopravvissuto alle ferite. Il 28 Giugno Kemāl, con l'arrivo di "truppe fresche", sferrò un attacco per far sloggiare da Çunukbahir le truppe australiane e neozelandesi; ma il nuovo reggimento fu annientato. Kemāl rassegnò le dimissioni però fu persuaso a ritirarle. Sempre lo stesso giorno le forze britanniche attaccarono da Capo Hellas con l'intenzione di strappare Kritia ai turchi; non raggiunsero il centro abitato però avanzarono di un migliaio di metri sul fianco sinistro. Ci furono dei contrattacchi, tutti respinti; ormai Gallipoli era una replica miniaturizzata della guerra di trincea sul fronte occidentale. Il 6 Agosto, in un nuovo punto del litorale della penisola di Gallipoli, la baia di Suvla, sbarcarono 25 battaglioni ¦scheda Wikipedia¦; l'obiettivo era sfondare le linee di difesa per permettere alle navi di attraversare gli Stretti ¦mappa¦. Il capo del corpo di spedizione, generale Ian Hamilton, decise "a tavolino" i punti di sbarco e le due manovre diversive (per allontanare i turchi dall'alture). L'alto ufficiale mai si era presentato al fronte e dava gli ordini da una nave ormeggiata nella baia [!]. Intanto il 7 sbarcarono altri 25 battaglioni inglesi; le piccole unità in difesa della baia non avevano nemmeno le mitragliatrici... Ma l'ordine di attacco non arrivò: i soldati rimasero allo scoperto nella piana bruciata dal Sole aspettando che i confusi e titubanti comandanti decidessero il da farsi.  Finalmente il 9 iniziò la battaglia per la conquista di Colle Scimitarra: ma le truppe turche – quasi di uguale consistenza numerica – erano già appostate sull'alture. In quattro giorni di battaglia su 50.000 soldati ne vennero uccisi 2000, feriti 10.000 e ben 22.000 dovettero essere evacuati e trasportati in Egitto o Malta perché ammalati o feriti. Il 13 tutti gli ospedali maltesi e egiziani erano al completo; lo stesso giorno ci fu un nuovo assalto: ma raggiunto il crinale di Anafarta, ancora una volta, gli "attaccanti" si fermarono attestandosi nelle trincee. I soldati fra il lassismo generale e la mancanza di ordini non facevano nulla; anzi stavano sul parapetto e qualcuno addirittura ci cucinava davanti! Dopo nemmeno 24 ore l'appena costituita 5ª divisione turca andò al contrattacco e costrinse gli inglesi a ritirarsi. Il 21 fu tentato quello che sarebbe stato l'ultimo assalto: l'obiettivo erano le colline più basse di Çunukbahir, ‘Colle 60’ e ‘Colle Scimitarra’; ma i turchi erano attestati in trincee ben protette ed armate.  Fra i 14.300 soldati che parteciparono a questi sanguinosi, e sterili, assalti il numero dei morti e feriti superò le 5000 unità; i turchi registrarono metà delle perdite rispetto agli inglesi. Il 23 Hamilton telegrafò al comando che <<non posso far altro che restare sulla difensiva>>; il 30 Agosto venne definitivamente cancellato un ultimo assalto al ‘Colle 60’. Nei mesi di Settembre e Ottobre il maltempo e le malattie, fra cui la dissenteria, tormentarono le truppe inglesi attestante sul litorale. Ogni giorno venivano evacuati circa 3000 infermi; intanto alle batterie d'artiglieria per la difesa furono date una <<disposizione giornaliera>> di solo due proiettili! Il 28 Ottobre arrivò un nuovo comandante, Sir Charles Monro, al posto di Hamilton ("richiamato a Londra"). Intanto il segretario di Stato per la guerra Horatio Kitchener gli aveva spedito un telegramma in cui chiedeva se dovessero restare. Monro convocò subito tutti i comandanti – da capo Hellas, da baia Anzac, da Suvla – e chiese se fosse possibile sferrare una nuova offensiva; la risposta, quasi, unanime fu che gli uomini non potevano combattere. Il 31 Ottobre Monro rispose al telegramma di Kitchener caldeggiando il ritiro. Però il generale Birdwood, comandante dell'Azac, dissentì (fu l'unico) e così le truppe rimasero sulla penisola. Il 4 Novembre Monro fu sostituito dal "dissidente" Birdwood che quindi sarebbe stato pronto a lanciare l'ennesimo assalto. Meno male che una settimana dopo Kitchener piombò sulla penisola ed insistette nell'attuare l'evacuazione. Il 2 Dicembre Kitchener appena tornato a Londra chiese ai comandanti di Gallipoli se non si potesse rinnovare l'attacco qualora fossero state spostate quattro divisione da Salonicco a Suvla [!]. La risposta fu negativa: i luoghi d'attacco venivano spazzati dal mare in tempesta, le poche strade esistenti erano rese impraticabili dalla pioggia e non c'erano ripari. Intanto il neoammiraglio Wester Wemyss sostenne che conducendo un attacco dal mare si poteva ancora "forzare" gli Stretti; fortuna che da Londra respinsero la proposta. Le truppe iniziarono il ritiro dalle baie di Anzac e Suvla l'8 Dicembre; nei successivi dodici giorni furono portati via 83.048 soldati, 4695 cavalli e muli, 1718 automezzi e 186 cannoni pesanti. Infine l'9 Gennaio 1916 l'ultime truppe abbandonarono Capo Hellas. La ‘campagna dei Dardanelli’ era costata la vita a 66.000 soldati turchi, 28.000 inglesi, 7595 australiani, 2431 neozelandesi, 1700 indiani e 10.000 francesi. Il 5 Giugno 1916 l'incrociatore Hampshire, su cui era si trovava Kitchener, "beccò" una mina lasciata da un sommergibile tedesco nel Mare del Nord ad est dell'isole Orcadi. Il ministro, il suo staff e 643 uomini (su 655) perirono nell'affondamento; il corpo di Horatio Herbert Kitchener non fu mai ritrovato, aveva 66 anni. Ismail Enver – che fra l'altro diede inizio al secondo sterminio armeno con l'ordine di disarmare, imprigionare e uccidere i soldati armeni nell'esercito ottomano – fu dimesso da ministro della Guerra il 4 Ottobre 1918. Ventisei giorni dopo l'Impero Ottomano si dissolse secondo quanto previsto dall'armistizio di Mudros. Il 1° Gennaio 1919 il nuovo governo buttò fuori Enver dall'esercito ma questi era già esiliato in Germania dall'Ottobre 1918. Intanto un tribunale lo processò in contumacia per crimini contro il popolo armeno e lo condannò a morte. Enver morì in combattimento contro il battaglione armeno dell'Armata il 4 Agosto 1922 presso Baldzhuan nel Turkestan (oggi Tajikistan) durante la rivolta dei Basmachi. Hamilton dopo essere stato "richiamato" a Londra il 16.10.1915 vide così la sua carriera militare chiudersi quel giorno. Messo in pensione divenne presidente di varie associazioni militari; nel 1928 fu membro fondatore e vicepresidente dell'associazione Anglo-Tedesca. Hamilton non aveva nascosto l'antisemitismo e l'ammirazione per Hitler; avrebbe voluto imporre il divieto di iscrizione per gli ebrei. Ma suddetta associazione di stampo ideologico filonazista fu sciolta il 2 Aprile 1935. Infine l'ex generale si spense 94enne a Londra il 12.10.1947. Kemāl fu promosso generale e collezionò altri successi militari, nel 1920 fu promotore della Grande assemblea nazionale di Ankara (1920). Sconfiggendo i greci (1919-22), ristabilì l'unità e l'indipendenza della Turchia, quindi depose il sultano Maometto VI (1922) e fondò la Repubblica (1923) diventandone presidente. A metà anni Trenta il parlamento gli assegnò per decreto il cognome di Atatürk [‘‘Padre dei turchi’’]. Il 10.11.1938 Mustafa Kemal Atatürk morì a 57 anni di cirrosi epatica ad Istanbul; le sue spoglie riposano nell'Anıtkabir, mausoleo appositamente costruito per lui ad Ankara. L'ultimo veterano della Campagna dei Dardanelli fra le truppe ottomane, Hüseyin Kaçmaz, morì il 10 Aprile 1994 all'età di 108 anni. Invece l'ultimo veterano sulla "sponda inglese" era Percy Goring, morto il 27 Luglio 2001 in una casa di riposo di Bunbury - Perth all'età di 106 anni. Infine l'ultimo superstite dei 50mila dell'ANZAC, Alec William Campbell, è morto a Hobart in Tasmania il 16 Maggio 2002 all'età di 103 anni.

MAGGIO

« Sfonderemo! »

in una riunione del Consiglio di guerra

 Horatio Herbert Kitchener (1850-1916)

03.05.1915 segretario di Stato alla guerra

La campagna dei Dardanelli ebbe inizio il 19 Febbraio 1915 con il bombardamento di dodici corazzate verso postazioni fortificate turche. Non potendo "forzare" lo stretto con la sola forza navale fu deciso anche lo sbarco di truppe. Nella notte fra il 24 e il 25 Aprile circa ventimila soldati australiani e neozelandesi dell'ANZAC sbarcarono ad Ariburnu. Ma fu un errore: il punto prestabilito era a Gaba Tebe, da dove avrebbero potuto avanzare su un terreno quasi pianeggiante fino ad arrivare al collo dell'istmo. Così le truppe turche guidate da Mustafa Kemāl andarono al contrattacco ed inflissero pesante perdite. Gli "invasori" dovettero ripiegare su una testa di ponte ¦mappa¦. Il 26 mattina le truppe inglesi e irlandesi sbarcarono con 30mila uomini su cinque spiagge (S, V, W, X e Y) intorno Capo Hellas; le maggiori resistenze ci furono sulle spiagge V e W, mentre le altre altre erano praticamente indifese. Nonostante che alcuni prigionieri caduti in mano inglese avessero confermato che in tutta la zona di capo Hellas – compreso il villaggio di Kritia e l'alture di Aci Baba – ci fossero al massimo mille soldati, non furono creduti. Così gli ufficiali ordinarono ai soldati di costruire le trincee invece di penetrare all'interno. Il 27 i rinforzi turchi si attestarono a Aci Baba, una collina sulla sponda opposta a Capo Hellas. Lo stesso giorno gli inglesi tentarono un attacco verso Kritia, distante solo 6 km dal luogo dello sbarco; dei 14.000 soldati che parteciparono all'offensiva, 3000 furono feriti o uccisi. I Fucilieri del Lancashire, che già aveva pagato un pesate tributo nello sbarco di Capo Hellas, riuscirono ad incalzare i turchi quasi fino alle porte di Kritia. Ma il generale Aylmer Hunter-Weston decise di inviare i soldati in una zona dove i francesi non erano riusciti ad avanzare! Così gli uomini furono costretti a ripiegare ed attestarsi sulle nuove posizioni, distanti appena 500 metri da cui erano partiti nella mattina. La battaglia per il villaggio di Kritia terminò il 6 Giugno con il contrattacco turco; il numero dei caduti fu impressionante: 4500 inglesi, 2000 francesi e 9000 turchi. Intanto a Luglio Aylmer Hunter-Weston divenne "inabile" apparentemente per un esaurimento nervoso e così ritornò in Inghilterra. Il 6 Agosto, in un nuovo punto del litorale della penisola di Gallipoli, la baia di Suvla, sbarcarono 25 battaglioni ¦scheda Wikipedia¦; l'obiettivo era sfondare le linee di difesa per permettere alle navi di attraversare gli Stretti ¦mappa¦. Il capo del corpo di spedizione, generale Ian Hamilton, decise "a tavolino" i punti di sbarco e le due manovre diversive (per allontanare i turchi dall'alture). L'alto ufficiale mai si era presentato al fronte e dava gli ordini da una nave ormeggiata nella baia [!]. Il 23 Agosto Hamilton telegrafò al comando che <<non posso far altro che restare sulla difensiva>>, il 30 Agosto si rinunciò al progettato assalto al Colle 60. Le truppe iniziarono il ritiro dalle baie di Anzac e Suvla l'8 Dicembre; nei successivi dodici giorni furono portati via 83.048 soldati, 4695 cavalli e muli, 1718 automezzi e 186 cannoni pesanti. Infine l'9 Gennaio 1916 l'ultime truppe abbandonarono Capo Hellas. La ‘campagna dei Dardanelli’ era costata la vita a 66.000 soldati turchi, 28.000 inglesi, 7595 australiani, 2431 neozelandesi, 1700 indiani e 10.000 francesi. Il 5 Giugno 1916 l'incrociatore Hampshire, su cui era si trovava Kitchener, s'imbatté in una mina lasciata da un sommergibile tedesco nel Mare del Nord. Il ministro, il suo staff e 643 uomini (su 655) perirono nell'affondamento; il corpo di Horatio Herbert Kitchener non fu mai ritrovato, aveva 66 anni. Aylmer Hunter-Weston riprese servizio e comandò l'Ottavo corpo d'armata sul fronte occidentale; nell'offensiva della Somme [Luglio-Novembre 1916] fra tutti gli ufficiali, si distinse sia per il totale disinteresse verso i soldati che per le strategie fallimentari. Non a caso, le truppe da lui comandate accusarono il maggior numero di caduti... Già a Gallipoli si era "guadagnato" il soprannome di ‘macellaio di Capo Hellas’; sul fronte occidentale si mostrò essere un ‘donkey general’; difatti gli storici l'hanno definito come uno degli ufficiali più incompetenti della Grande guerra. Ad Ottobre fu eletto alla Camera dei Comuni, sarà il primo parlamentare ad essere anche comandante di truppa. Nel 1919 lasciò l'esercito e continuò la sua carriera politica in Parlamento fino al 1935, quando finalmente si ritirò. Morì il 18 Marzo 1940 all'età di 75 anni per le conseguenze di una caduta subìta nella sua residenza di Hunterston in Scozia. Invece Hamilton, dopo essere stato "richiamato" a Londra il 16.10.1915, vide la sua carriera militare chiudersi quel giorno. Messo in pensione divenne presidente di varie associazioni militari; nel 1928 fu membro fondatore e vicepresidente dell'associazione Anglo-Tedesca. Hamilton non aveva nascosto l'antisemitismo e l'ammirazione per Hitler; però la "sua" associazione di stampo ideologico filonazista fu sciolta il 2 Aprile 1935. Infine l'ex generale si spense 94enne a Londra nel 1947.

GIUGNO

Amici nel passato, amici per sempre.

messaggio alla flotta tedesca

DAVID BEATLY (1871-1936)

30.06.1914 viceammiraglio della Marina Reale

La guerra franco-prussiana iniziò il 19 Luglio 1870; le truppe di Bismarck liquidarono in sei settimane il caposaldo di Verdun, bastione sulla via di Parigi. Il 1° Settembre Napoleone III fu sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di Sedan; il giorno seguente gran parte dell'armata francese capitolò. L'assedio alla capitale francese iniziò il 18 Settembre e andò avanti fino alla capitolazione del 26 Gennaio 1871, quando i forti della difesa cittadina vennero consegnati ai tedeschi. Il trattato di Francoforte del 10 Maggio 1871 mise fine alla guerra facendo perdere alla Francia parte della Lorena e tutta l'Alsazia. Il 18 Giugno 1888 Guglielmo II diventò Imperatore di Germania e Re di Prussia. Il 28 Giugno 1914 durante una visita a Sarajevo, capitale della Bosnia (annessa nel 1908 all'Austria-Ungheria), l'erede al trono, l'arciduca Francesco Ferdinando venne ucciso da n nazionalista serbo-bosniaco, membro della Mlada Bosna. L'ultimatum austriaco fu definito dal Consiglio dei ministri il 19 Luglio ed era composto da 15 punti, formulati in maniera da essere inaccettabili per la Serbia. Infatti chiamava direttamente in causa il governo di Belgrado e l'obbligava alla solenne cessazione delle sue ingerenze in Bosnia. Il 21 l'ultimatum ebbe l'assenso del re, Francesco Giuseppe. Il pomeriggio del 23 fu consegnato a Belgrado: la risposta doveva pervenire entro 48 ore. La Serbia "replicò" alle 18 del 25 accettando quasi tutti i punti; chiedeva solo che l'inchiesta giudiziaria sull'attentato venisse sottoposta al Tribunale internazionale dell'Aia... Alle 18:30 l'ambasciatore austriaco abbandonò Belgrado. Il 27 Londra tentò di convocare una conferenza fra Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna allo scopo di evitare la guerra. Guglielmo II rifiutò motivando che una simile conferenza <<non era praticabile>>. Alle 12 del 28 l'Austria dichiarò guerra alla Serbia. Nel pomeriggio del 31 Luglio la Germania inviò alla Russia un ultimatum di dodici ore chiedendo di sospendere tutte le misure belliche contro di noi e contro l'Austria-Ungheria. La replica fu una ferma respinta. La Francia, alleata della Russia dal 1894, rispose negativamente alla richiesta tedesca di rimanere neutrale in un'eventuale conflitto. Sempre il 31 Luglio la Gran Bretagna chiese a Francia e Germania di rispettare la neutralità del Belgio come previsto dal trattato dei XXIV articoli. I francesi si impegnarono a farlo, invece i tedeschi – che con il piano Schlieffen mirava ad un attacco verso Parigi passando dai Paesi Bassi – non rispose. Alle 17 del 1° Agosto Guglielmo II ordinò la mobilitazione generale; alle 23 una divisione tedesca di stanza a Treviri ricevette l'ordine di avanzare verso il Lussemburgo. Il 2 alcune pattuglie tedesche attraversarono la frontiera francese con scontri sporadici. Alle 19 la Germania inviò un ultimatum al Belgio con scadenza 12 ore: doveva far transitare le truppe tedesche sul suo territorio; il Belgio rifiutò. Il 3 la Germania dichiarò guerra alla Francia; Londra pose un preciso ultimatum a Berlino: la neutralità del Belgio doveva essere rispettata. La scadenza fu fissata per le 23 GMT del giorno 4; ma non servì: infatti alle 16 le truppe tedesche oltrepassarono la frontiera belga. Così alla scadenza dell'ultimatum anche Impero britannico e tedesco erano in guerra, che sarà conosciuta come la Prima guerra mondiale. David Beatty prese parte alle battaglie di Heligoland Bight, Dogger Bank e Jutland. Il 27 Novembre 1915 ad appena 45 anni fu nominato Ammiraglio e quindi a capo della Grand Fleet. Il 15 Novembre 1918 ricevette la resa della flotta tedesca quando l'Ammiraglio Reale Meurer salì a bordo della Queen Elizabeth. Beatty – dopo aver ottenuto i massimi gradi nella Marina – lasciò il servizio attivo nel 1927. Si ritirò a vita privata in due manieri nel Leicestershire, al funerale del suo vecchio comandante portò la sua bara e si beccò un il raffreddore. Costretto a rimanere letto, non si riprese più; morì l'11 Marzo 1936 all'età di 75 anni.

LUGLIO

 « Dubito che l'Austria prenda iniziative serie e prevedo che la tempesta si placherà. »

ARTHUR NICOLSON (1849-1928)

09.07.1914 sottosegretario agli esteri

AGOSTO

« Sarete a casa prima che le foglie cadano dagli alberi. »

alle truppe tedesche in rassegna

 GUGLIELMO II (1859-1941)

08.1914 imperatore tedesco e re di Prussia

SETTEMBRE-OTTOBRE

Il nemico vacilla.

annotazione sul suo diario

 Douglas Haig (1861-1928)

28.09.1917 generale della BEF sul fronte occidentale

NOVEMBRE-DICEMBRE

« Uno splendido futuro attende il suo popolo. »

al capo della Chiesa armena

 NICOLA II (1868-1918)

30.12.1914 imperatore di Russia o zar

 

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